Le sfide nelle catene di fornitura stimolano l’innovazione nel mercato dei pennelli.
14 luglio 2022
Prosegue ininterrotto da oltre 20 anni il trend globale di progressivo aumento dell’utilizzo di fibre sintetiche al posto delle setole naturali nell’industria delle spazzole e dei pennelli. I dati commerciali ufficiali del principale produttore mondiale di setole naturali, la Cina, mostrano per esempio che nel periodo 2014-2020 questa voce dell’export nazionale ha registrato un calo di oltre il 40%. Un segnale evidente dell’intensificazione del passaggio verso il filamento sintetico nelle filiere internazionali dell’industria delle spazzole e dei pennelli.
La creazione del filamento sintetico nacque storicamente come una soluzione forzata a causa di una specifica questione di scarsità di setole naturali cinesi in un dato momento. Poi, vari eventi (guerre, imposizioni antidumping, protezionismo di alcuni paesi, alterazione del bestiame, focolai di malattie negli allevamenti, maggiore controllo nella gestione ambientale nella lavorazione delle scrofe) hanno generato un costante aumento della transizione dalla setola naturale al filamento sintetico. Con il passare del tempo le soluzioni sintetiche sono state sempre più la scelta preponderante dei produttori, non solo per il costo, ma anche per i vantaggi delle relative applicazioni.
Le ragioni dell’accelerazione molto marcata che si è registrata negli ultimi anni nel mercato globale sono numerose. Oltre all’aspetto dei costi, un altro motivo rilevante è sicuramente la crescita della domanda di vernici ad acqua, per la cui applicazione il filamento sintetico ha prestazioni simili alle setole naturali o anche migliori. E la continua innovazione in termini di materiali, tipologie e formati, per ottenere una somiglianza non solo visiva ma anche di caratteristiche e utilità, è innegabile.
La diffusione dei filamenti sintetici nei diversi mercati mondiali dei pennelli non è comunque omogenea. Queste differenze in molti casi rispondono a idiosincrasie culturali che generano miti più resistenti al cambiamento in alcuni paesi che in altri. Ci sono infatti aree, come per esempio un gran numero di nazioni anglosassoni, dove la soluzione 100% sintetica è ampiamente diffusa e ha quasi completamente sostituito le setole naturali. In Canada, Stati Uniti, Regno Unito e Australia, "sintetico" non è sinonimo di scadente. In altre aree, tipo gran parte dell’Europa, i produttori sono invece ancora in una fase di passaggio dalle miscele di setole e filamenti sintetici a quelle totalmente sintetiche. Questo è per esempio il caso di Italia, Spagna, Germania e Portogallo, dove si utilizzano ancora miscele miste, anche se sta crescendo la quantità di linee di prodotti realizzati solo con filamenti sintetici. La setola naturale resiste in Sud America, dove la transizione verso il sintetico è più lenta che in Europa. In Sud America "sintetico" ha infatti ancora una certa connotazione negativa, quindi i produttori devono lavorare per demolire questo mito.
Per quanto riguarda la produzione la Cina è in testa a livello mondiale sia per le setole naturali, seguita dall’India, sia per i filamenti sintetici, dove c’è una produzione importante anche negli Stati Uniti, a cui si aggiunge oggi un’opzione molto interessante anche in India con una nuova tecnologia.
La segmentazione del mercato internazionale, con i diversi gradi di qualità e di tipologia richiesti, è inevitabilmente anche un riflesso dello sviluppo dei paesi. E risente di ragioni non solo economiche ma anche culturali. Quindi anche i prezzi dei prodotti finali riflettono la differenza di qualità richiesta dai pittori e decoratori professionisti. Ci sono mercati in cui la domanda di qualità del prodotto prevale sul prezzo, e viceversa. E anche questo influisce sulle differenze di velocità di diffusione del filamento sintetico.
Indubbiamente, guardando al contesto generale, la crisi degli ultimi anni delle filiere globali di approvvigionamento ha colpito anche l’industria dei pennelli. Covid, aumenti dei prezzi di materie prime, logistica ed energia, la guerra in Ucraina, minacce di conflitti armati in altre aree. Tutte criticità che si sono aggiunte alla perdurante carenza di setole naturali. I tentativi di cambiare le catene di approvvigionamento verso paesi terzi in una logica di diversificazione sono una mossa interessante, secondo la prospettiva di alcuni. Così come l’ipotesi di regionalizzare le produzioni per ridurre i costi logistici e i rischi. In questo scenario nel settore ci sono stati atteggiamenti diversi: alcuni hanno scelto di generare stock in eccesso per garantire l’approvvigionamento dei propri prodotti, altri hanno optato per una riduzione degli stock sperando in un miglioramento della situazione generale. A riprova che non esistono ricette uniche per gli stessi eventi, dipende molto dalla situazione dell’azienda e dal paese.
Una riflessione merita infine l’esigenza indispensabile di avviare un percorso di formazione continua e di collaborazione tra i diversi anelli delle filiere internazionali. Il cambio di paradigma accelerato verso l’uso del filamento sintetico come nuovo standard globale comporta infatti un impegno dell’intera catena del valore per quanto riguarda la necessità di formazione continua, dai produttori di materiali ai produttori di pennelli fino agli utilizzatori. E anche nell’aspetto della formazione si osserva che ci sono mercati più maturi che hanno già fatto questo passo e che probabilmente possono fare da guida per altri mercati.
Autore Ignacio Pacci